mercoledì 6 febbraio 2008

Intervista alla Dottoressa Daniela Pessina

Durante la preparazione dell'esame abbiamo avuto l'occasione di poter incontrare la dottoressa Daniela Pessina. Daniela lavora come insegnante presso una scuola elementare di Monza. Abbiamo scelto di intervistarla perchè da anni utilizza le risorse del linguaggio Iperlogo, per favorire e completare il processo di apprendimento dei suoi allievi.
Oltre all'intervista che qui propongo abbiamo avuto l'opportunità di osservare le sue modalità di lavoro in classe e di documentare, attraverso l'osservazione dei quaderni degli alunni il lavoro prodotto negli ultimi 5 anni. Per chi di voi fosse interessato, rimando al sito: http://sei-personaggi.wetpaint.com/

Dottoressa Daniela Pessina
Un insegnante in IperLogo



1. Da quanto tempo lavora con QQ storie nella scuola?
Da diversi anni o meglio da quando è nato QQ.storie e prima con i suoi predecessori.


2. Come si è avvicinata a QQstorie e perché?
Per l’esigenza di dare un senso ai disegni che i bambini di classe II, con passione ed entusiasmo, facevano. Siccome in II l’insegnante lavora sulle fiabe con i bambini mi è sembrato naturale proporre sia ai bimbi sia all’insegnante prevalente di realizzare una storia al computer. Così ci siamo divisi i compiti:
· L’insegnante di classe inventa con i bimbi una storia o rielabora una fiaba già esistente e la divide in sequenze.
· Insieme formiamo i gruppi di lavoro, tenendo presente sia le capacità “informatiche” che le capacità “artistiche”
· Assegniamo a ciascun gruppo una sequenza da illustrare
· Liberamente realizzano il disegno su foglio bianco e poi lo riportano su foglio a quadretti tenendo presente come si muove la tarta sul foglio
· Inizia quindi la realizzazione a computer con freccine o mosaici e i bimbi in modo del tutto autonomo salvano più volte il lavoro durante la lezione, lo recuperano all’inizio…

Lavorare per un progetto complesso e comune a tutta la classe /i è sicuramente uno stimolo maggiore, è dare un senso a quello che si sta facendo e così si accetta meglio la fatica del lavoro, la fatica di imparare.


3. Quali sono i programmi che propone alle diverse classi?
Classe I: freccine, mosaici, word, paint
Classe II: freccine, mosaici, word, paint, internet, iplouno
Classe III: mosaici, iplouno, word, excel, internet
Classe IV: iplouno, word, excel, power point, internet, Kali
Classe V: iplouno, word, excel, paint, power point, internet, Kali


4. Qual è il valore aggiunto di lavorare con QQstorie rispetto ai programmi di informatica più comuni?
La possibilità per i bambini di essere in qualche modo gli artefici di quello che imparano. Il fatto che non hanno un ruolo passivo, di “utilizzatori” di qualcosa che qualcuno ha creato per loro, una sorta di eserciziario virtuale. La possibilità di lavorare per progetti, anche molto complessi, progetti che loro stessi implementano su carta e poi realizzano a computer. La necessità di lavorare in gruppo e di collaborare con gli altri con lo scopo di raggiungere un obiettivo comune.



5. Quali sono gli obiettivi di apprendimento di informatica che ritiene che si possano raggiungere più facilmente con qqstorie?
Sicuramente imparare a fare un progetto e a scomporlo mentalmente in parti più semplice per poterlo poi realizzare.
Saper lavorare in gruppo.
Imparare ad apprendere per prove ed errori
La possibilità di essere autonomi fin da subito nel salvare e recuperare i lavori


6. E quelli di matematica?
Dover schematizzare la realtà che ci circonda per poterla riprodurre con le freccine o i quadretti mi sembra notevole perché si scopre che nella realtà che ci circonda, nella natura, le forme geometriche sono ovunque…
Poter utilizzare il proprio corpo per imparare destra e sinistra e utilizzarlo come mediatore per scoprire alcuni concetti geometrici (angoli, rotazioni…) non è cosa di poco conto.
Utilizzare il logo per lavorare sui concetti quali il RIPETI, le rotazioni ….il piano cartesiano…





7. La relazione matematica-alunno è migliorata da qqstorie? In che modo?
Penso di sì; a dire la verità a loro non sembra di fare matematica e vivono queste ore con molto entusiasmo, con tanta voglia di fare e di sperimentare e penso sia l’approccio giusto per apprendere qualcosa.

8. Cosa pensano gli alunni di qqstorie?
Dovrei girare la domanda a loro, ma vedo che lo utilizzano anche senza mia espressa richiesta e questo significa che comunque apprezzano il programma, vi trovano interesse ed imparano senza saperlo….

9. Cosa pensano i suoi vecchi alunni di qqstorie?
Una volta ho incontrato un ragazzo che ormai frequentava la seconda liceo scientifico e mi hai detto: “conservo ancora i tuoi quaderni”, si commenta da sola.
Penso che iplouno, o meglio iperlogo, sia uno strumento validissimo per creare applicando alcuni concetti matematici assimilandoli con minor difficoltà e sicuramente in modo più divertente.

10.Crede che i suoi vecchi alunni siano stati aiutati dall’apprendimento di qqstorie una volta usciti dalla scuola primaria?
Per alcuni concetti penso di sì (piano cartesiano…)

11. Pensa che qqstorie sia un programma insostituibile nelle sue lezioni? Perché?
Penso proprio di sì perché la maggior parte del programma di matematica che io svolgo la faccio con l’utilizzo di iplouno, freccine…

12. La storia in qqstorie che importanza ha per lei e per i bambini?
Penso di aver già risposto a ciò alla seconda domanda, è essenziale perché è il punto di partenza e di arrivo del lavoro, è il dare un senso a ciò che dovranno fare.

Nessun commento: